(pag 421)
«Hai mai visto un vecchio film di fantascienza intitolato Il pianeta proibito?»
«Quello dove c’e` un simpatico robot che si ubriaca?»
Monsignor Connubio annuisce. « In quel film si ipotizza la costruzione di una macchina in grado di soddisfare i desideri dell’uomo, che sfugge al controllo provocando la materializzazione dell’ID, un mostro impossibile da fermare e che distrugge tutto.»
Monsignor Connubio annuisce. « In quel film si ipotizza la costruzione di una macchina in grado di soddisfare i desideri dell’uomo, che sfugge al controllo provocando la materializzazione dell’ID, un mostro impossibile da fermare e che distrugge tutto.»
Il pianeta proibito
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il pianeta proibito è un classico del cinema di fantascienza del 1956, diretto da Fred McLeod Wilcox e prodotto dalla MGM, da cui fu tratto un romanzo omonimo scritto da W.J. Stuart e pubblicato nello stesso anno.
La trama è vagamente ispirata alla commedia teatrale La tempesta di Shakespeare.[1] Nella realizzazione della pellicola furono impiegati numerosi effetti speciali della Walt Disney Productions e della musica elettronica, per conferire il carattere alieno del contesto. Il film è ricordato anche per la presenza di un personaggio robotico, Robbie, riproposto in altre pellicole.
La storia sfrutta molteplici riferimenti letterari ed in particolare quello della commedia teatrale di William Shakespeare La tempesta.[1] Per quanto vi sia poca corrispondenza tra gli intrecci si possono tuttavia rilevare alcune similarità tra i personaggi, in particolare Prospero con il dottor Morbius, Miranda con Altaira, gli spiriti Ariel e Caliban con il robot Robby, un'attinenza assai più tenue tra i protagonisti Ferdinando ed il comandante Adams, e le macchiette Stefano e Trinculo con Cookie il cuoco. L'Entità assassina avrebbe attinenza con lo spirito che agisce su Prospero.
La storia narrata nel film mette in luce risvolti arcaici e alcuni
riferimenti alle antiche scritture; oltre a questo risalta, anche se in
modo velato, una descrizione psicologica dell'umano nella più estesa
forma possibile, anche dopo la morte. Il mostro che attanaglia
l'astronave ha fome Leonine che ricordano, volutamente, "la bestia
primordiale" che scacciata dal bene universale del mondo superiore,
secondo alcuni testi antichi, regna e controlla il mondo materico
(inferiore). La parte psicologica dimostra le reali possibilità della
coscienza, la quale, se asservita da gelosia e invidia (il dottor
Morbius non vuole concorrenti sul pianeta e rischia di vedersi portare
via la figlia, innamoratasi del Capitano dell'astronave)utilizza e
amplifica le proprie forze negative interiori per auto difesa, un
meccanismo ben spiegato da La teoria dell'Orgone di Wilhelm Reich..
Il solitario, sconfitto e dubbioso Ego del dottor Morbius (aveva
perso moglie e amici nell'atterraggio sul pianeta) è amplificato dal
macchinario Krell, dove lo stesso macchinario è da intendersi quale
coscienza universale a cui siamo tutti collegati, riconosciuta, anche se
con altro termine (coscienza collettiva, ad esempio) da diversi
psicologi.
L'originalità profonda e innovativa del regista è nel prospettare il
fatto che l'uomo possa interagire con enormi forze negative e
sconosciute e, partendo Egli da paure interne, da concezioni difensive
ma alquanto negative riguardo il proprio territorio, le proprie
conoscenze, nonché la sudditanza dei propri famigliari (la figlia), Egli
quale uomo possa rafforzare sino all'autodistruzione psicofisica tutto
quanto gli è di più caro, questo nell'intento vano di raggiungere una
coscienza "superiore alla mediocrità" (vedi esperimenti suoi e dei
militari dell'astronave).
Compiendo di conseguenza, in modo del tutto autonomo, scelte
sconsiderate, lesionistiche amplificabili "quasi" all'infinito. Il quasi
è d'obbligo dato che l'autodistruzione elimina sia il suo creatore sia,
in una versione completata e finita, tutte le forze amplificanti che lo
appoggiavano e vivevano insieme a Lui.
Si intravedono anche riferimenti al pensiero umano che ci dicono
quanto esso possa essere fuorviato sino a trasformarsi in "succube
compartecipe" di influenze esterne e teorie filosofiche o spirituali
completamente errate. Questi riferimenti ultimi non sono comunque
marcati e delineati esplicitamente come nel film Conan Il Barbaro, dove
il Capo filosofico e guerriero della setta del Serpente conferma a
Conan: "quanto è più forte la volontà umana del ferro di qualsiasi
spada" e il fatto che poterla dirigere e dominare lo renda quasi un
essere Supremo da seguire ciecamente.
Nessun commento:
Posta un commento