(LIVE CAM, 5 di 5, per gentile contributo di una fan)
IN QUESTA FESTA DI MORTE
Base reading: musiche di Giuseppe Donatacci e Dario Coriale
Il male
esiste, in ogni momento della nostra vita, incombe. Ci mostra l’ombra nella
quale scivolare…
Il male era in ogni dove in quella camera. In
ogni particella, in ogni anfratto, dentro i frammenti di consapevolezza e
disperso nelle illusioni.
Lui
viveva a un passo dalla tenerezza e subito a destra del raccapriccio.
Il bambino sul letto stava piangendo con le
labbra piegate all’ingiù. E, per un attimo, vidi il suo volto trasformarsi in
quello di mio figlio. Ricordandomelo quando era ancora piccolo e stava male per
qualcosa. Che voglia di abbracciarlo che sentivo, per proteggerlo dal mondo e
da tutti i suoi derivati.
Ancora un passo.
Il braccio armato, improvvisamente troppo
pesante, mi crollò lungo il fianco.
Accanto al letto c’erano numerose
apparecchiature elettroniche. Il bambino era pieno di tubicini infilati dappertutto
per flebo e cateteri. La testa priva di capelli collegata all’apparecchiatura
elettroencefalografica. I tamponi e i beccucci immersi nella ge- latina
isolante formavano intorno alla sua fronte qualcosa di molto simile a una
corona di spine.
Ancora un passo, cercando di non farmi rapire
dalla commozione.
Il viso ossuto e gli occhi grandi, enormi,
spalancati, con le pupille intrise di tormento che mi fissavano. Era come se il
suo sguardo mi attraversasse da parte a parte...
Brano musicale:
KNOCK ME OUT
(di LINDA PERRY, MARTY WILSON, GRACE SLICK)
You knocked me out
You bit my lip
You held me down
And kept me sober
Through all this time
With no regret
I guess that's just the way I liked it
You bit my lip
You held me down
And kept me sober
Through all this time
With no regret
I guess that's just the way I liked it
Uuuuuuu….
C’era un separé di tela bianca di fianco al
letto. S’intravedeva una sagoma scura, che adesso si stava muovendo, pronta a
uscire allo scoperto.
Contraendo gli addominali inspirai una boccata
d’aria per diluire la tensione.
Il mio nemico fece la sua entrata trapelando
dalla semioscurità come in una dissolvenza d’apertura cinematografica. I
capelli sciolti, fluenti e neri, lunghi fino alle spalle. Il viso pallido,
pelle d’alabastro, le labbra tese e gli occhi che si spostavano in qua e in là,
spaventosi da morire. Indossava il solito pastrano di pelle lungo fino alle
caviglie, come il sacerdote di un culto strano. Nella mano destra impugnava una
di quelle maledette rose albine. E aveva delle cose strane infisse sulla punta
delle dita, come degli aghi che sbucavano da polpastrelli raggrumati di sangue:
artigli, o peggio...
Pungiglioni del cazzo!
Nella sinistra stringeva una Colt Frontier a
singola azione, un’arma del vecchio West, gia` col cane alzato, pronta a sparare. Lo
stesso modello che aveva usato molti anni prima per effettuare l’eutanasia alla
madre.
Sul viso era dipinta un’espressione
enigmatica, a meta` fra un sorriso e una smorfia di disprezzo. «Sei pronto per
farti travolgere, commissario?» disse, con un tono spaventoso.
Maybe
When I'm free
I'll realize all I really wanted
To share all the peace
Something that I never wanted
So wait
Don't go
Seems as though
It's getting scary
So please
Don't you go
Wait
Don't you go
(2 rit)
You knocked me out
I can never be the same
I pushed you over
And here we will remain
I can never be the same
I pushed you over
And here we will remain
Il bambino lancio` un gemito piu` forte degli
altri.
Notai che c’era una sorta di registratore a
bobine sul ripiano della consolle. «Cosa stai facendo con questa creatura?»
domandai.
Terrano si porto` la rosa al naso ed inspiro`
profondamente, come se la volesse respirare anziché annusare. «Cerco soltanto
di comprenderlo.» I suoi occhi ebbero un guizzo, la pupilla sinistra resto`
fissa su di me mentre la destra si sposto` per inquadrare il piccolo paziente
sul letto. Abbassando il fiore, proseguì: «Lui sta morendo per un tumore terminale,
soffre e non ha nessuno che si puo` prendere cura di lui e lo ascolti gridare».
Di fianco alla consolle c’erano equalizzatori
e modulatori di frequenza e una giraffa con un microfono.
E all’improvviso capii.
Quell’uomo stava registrando la sofferenza del
bambino. Monitorava i suoi lamenti. E intanto che lo faceva, annusava le rose
albine, assieme al puzzo di sangue e di dolore.
Confusion new
Do you, and nothing's right
Nobody but you has to
Hold on to the fight
Just before you cry
It won't change you
It won't change me
And I don't even wonder why
Don't touch
Feel so much
And life
Yeah we cry
I know
Baby I know
But fate
I'm waking
I feel
I touch
I breathe
I cry
I know this
So wait
Wait
«La sofferenza purifica, non lo sai?». La
voce di Terrano, profonda, tranquilla. «Il dolore libera dai peccati.» Gli
occhi di nuovo puntati su di me. Entrambe le sue pupille bruciavano di un fuoco
irreale.
«Cosa vuole dire, si puo` sapere?»
Lui sorrise. «Un uomo che non sente nulla, si
allontana dalla salvezza, non lo sai, commissario?» Mi chiesi a cosa stesse
alludendo. Pensai alla malattia che mi aveva colpito. Al tempo che mi restava a
disposizione per porre rimedio all’incubo. Il mio nemico avanzava lentamente. E
sembrava scivolare. Come un’ombra. Un fantasma di carne e ossa. La sua bocca si
mosse ancora per parlare: «Il dolore rende liberi». Ma non era piu` la sua
voce. C’era qualcuno che stava parlando attraverso di lui. Dentro di lui. Una
voce di femmina che si sprigionava dalla sua gola, dal suo cuore. La Signora
delle Vespe era giunta dal mondo delle tenebre per celebrare il nulla.
«Benvenuto in questa splendida festa di morte, commissario»
I said please
Smile just before you cry
Don't you go
Smile just before you cry
Don't you go
(2 rit)
You knocked me out
I can never be the same
I pushed you over
But here we still remain
You knocked me out
I can never be the same
I can never be the same
I pushed you over
But here we still remain
You knocked me out
I can never be the same
Galleggiando nel cielo, nel bel mezzo
dell’arcobaleno. Quando le stelle piangono. Spostarsi avanti, sempre piu`
avanti.
Ancora e ancora.
Sospeso nell’abisso del tempo.
Ancora e ancora.
Per sempre racchiuso. Per sempre deluso.
In questo cerchio che non parla più.
Proteso verso il futuro che attende.
E il CONTINUUM… non si sarebbe fermato mai
Gianfranco Nerozzi: voce
Diamante Gallina: canto
Dario Coriale: chitarra
Giuseppe Donatacci: piano e tastiere
Annadora Scalone: danze
Linda Perry
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Linda M. Perry (Springfield, 15 aprile 1965) è una cantautrice e produttrice discografica statunitense.
All'inizio degli anni novanta divenne famosa come leader del gruppo 4 Non Blondes, che ha dato vita ad un solo album nel 1993, in cui spicca la hit What's up. Nel 1996 inizia la carriera solista pubblicando due album In flight (1996) e After hours (1999).
Dal 2000 in poi, intraprende l'attività di produttrice ed autrice per altri artisti. Ha prodotto prima un singolo di P!nk "Get the party started" che è stato un successo. In seguito ha lavorato con Christina Aguilera a cui ha prodotto 3 album (Stripped , Back to Basics e Bionic). Sue sono le parole dell'intensa ballata Beautiful. Ha prodotto anche gli album di P!nk, Courtney Love e il debutto solistico di Gwen Stefani di cui è co-autrice del brano What you waiting for?. Nell'album del cantante Adam Lambert è autrice del brano A loaded smile.
Nell'album Back to Basics di Christina Aguilera è significativa la sua collaborazione nel brano Hurt. Infatti la canzone, per la quale ha collaborato insieme alla stessa Aguilera e a Mark Ronson,
è dedicata a suo padre defunto. Dal brano emerge tutto il dolore, la
tristezza che l'autrice prova nei confronti del padre. In vita non hanno
avuto un bel rapporto, e lei se n' è andata via da lui, ma ora che è
morto, vorrebbe riabbracciarlo un'ultima volta, chiedergli scusa, ma sa
che ovviamente tutto ciò è impossibile. È tutt'ora alla ribalta delle
cronache per la sua collaborazione all'ultimo album dell'artista R&B Alicia Keys dal titolo As I Am, in particolare nel brano Superwoman, il quarto singolo estratto, e all'album Taking chances di Céline Dion, di cui è autrice di vari brani, in particolare My love. Ha collaborato anche all'ultimo album dell'Aguilera, Bionic, di cui ha scritto e prodotto il brano Lift Me Up,
che Christina ha cantato al concerto Hope for Haiti Now in una versione
molto più semplice e meno elettronica rispetto a quella dell'album
accompagnata al pianoforte dalla stessa Perry. Per quanto riguarda la
musica italiana, ha scritto i brani La scala (The Ladder) e Cuore assente (The la la song) inclusi nell'album d'esordio di Giusy Ferreri, Gaetana.
E fa parte anche della colonna sonora de
IL CORVO 2 (THE CROW - CITY OF THE ANGELS)
Nessun commento:
Posta un commento