Annunciato
in rete nel 2011 con il titolo di Anestesia dell’ombra, Continuum è un romanzo poliedrico.
Connotato da diverse connotazioni.
Che contempla tutti i generi sul generis senza sposarne nessuno in
particolare. Continuum è un camaleonte, sfuggente e rotolante.
Gli Intoccabili versus Squadra antimafia.
Paranormal activity che incontra Stati di allucinazione.
Tutto questo con un pizzico di
melò, con tanto di tresca amorosa e intrighi sentimentali.
Trovo
che sia sempre interessante e costruttiva la contaminazione: un modo per
rinnovare le cose e nello stesso tempo creare un quid di diversità. La differenza
fra agitare e mescolare, però, tutti gli appassionati di James Bond e dei suoi
leggendari Martini dry lo sanno bene, è fondamentale. Perché alla fine ne deve
uscire un unico sapore, amalgamato, nuovo e intenso. Così abbiamo un
commissario di polizia e la sua squadra. Che combattono contro l’organizzazione
di uno spietato criminale. La prima parte del romanzo sembra un classico
poliziesco, una narrazione dura, a tratti spietata, sempre intensa, ma solo e
unicamente al servizio di un thriller che sfocia nell’action spesso e
volentieri. Una gangster story che usa la stessa pulsione di un serial killer
movie… Fate conto: American Gangster e Il silenzio degli innocenti mescolati
(agitati) assieme: che è di per sé trama innovativa e mai sentita.
Poi, come se
tutto questo non bastasse: all’improvviso tutto precipita e tutto cambia… E
nell’ultima parte si affaccia un nuovo nemico da sconfiggere.
Il
nostro eroe dovrà trasformarsi in un fantasma per entrare e uscire
dall’inferno, e fregare il diavolo sul tempo, per salvare quello che resta del
suo cuore. La moglie e il figlio e tutto quello che è stato e che avrebbe
voluto diventare, i ricordi di una vita, i rimpianti per una morte.
Mentre
l’Ombra cammina, l’Ombra non sente nulla, l’Ombra vorrebbe solo scoprire il
significato del cielo.
Nel
folle ticchettio di un orologio che non passa.
Tic
tac, tic, tac…
Nessun commento:
Posta un commento