LA POSTAZIONE DI ATTACCO
GLI STRUMENTI
(intervista per "al punto 67")

In questa intervista è Gianfranco Nerozzi a raccontarci cosa e quali mezzi informatici utilizza per la stesura dei suoi romanzi.
Scrittore italiano di horror, thriller e
di libri per ragazzi è autore di romanzi e racconti, molti dei quali
apparsi su riviste
e antologie specializzate e dedicate al
fantastico, al giallo ed al thriller. Tra le raccolte più note e recenti
che contengono
suoi lavori si segnalano Anime nere,
edita da Arnoldo Mondadori Editore, e Incubi, edita da Baldini &
Castoldi.
Caratteristiche principali del suo
scrivere sono una prosa fluida, molto realistica (che in nome
dell'aderenza alla
verosimiglianza non lesina dettagli
scabrosi e descrizioni spregiudicate ed estreme), cui si affiancano, per
contrasto,
similitudini poetiche e immaginifiche,
con frequenti digressioni di carattere onirico. L'autore predilige
ambientazioni urbane
contemporanee (la maggior parte delle
sue storie si svolgono nella natìa Emilia-Romagna), e affianca a trame
tipiche del romanzo
poliziesco e noir contenuti
soprannaturali e horror, con sviluppi narrativi che raramente conducono
al lieto fine.
Particolarmente curata la credibilità
dei suoi personaggi, con attenzione alla loro introspezione psicologica.
Le componenti più spaventose e
inquietanti delle sue storie sono frequentemente collegate a patologie
mentali (Wikipedia).

Gianfranco Nerozzi per il suo romanzo, Continuum. Il Soffio del Male, che sistema di videoscrittura ha utilizzato?
Io uso solitamente un portatile Macbook
rigorosamente nero con processore Intel Core Duo da 2 Ghz di velocità,
che uso anche quando lavoro nello studio,
collegato a una postazione fissa con una
Apple Keyboard dotata di tastierino numerico e struttura in alluminio
anodizzato ultrasottile
con tasti a basso profilo, e uno schermo
Apple Cinema HD display da 23 pollici.
Uso anche due unità di memoria
esterne, entrambe LCD.
E un semplice impianto audio da Home
Theatre marca Creative.
Tiene tutto sul computer o anche appunti su carta?
Tutto sul computer. Facendo copie Backup di
sicurezza dei file di lavoro, che tengo nelle memorie esterne.
Faccio anche appunti di carta, soprattutto
nella fase iniziale di lavoro. Che spesso non riesco poi (ahimè) a
tradurre (avendo una calligrafia
impossibile) e che così reinvento al momento di trascriverle. Ma il caos
fa parte
del mio delirio creativo. Il computer mi
aiuta a dare ordine a tutto ciò.
Nel pescare idee dalla propria immaginazione è più facilito dalla digitazione al computer o dalla penna su un quaderno?
Entrambe le cose alla luce della catarsi di
cui sopra. La maggior parte del lavoro la porto avanti (e indietro)
comunque sul Mac.
Durante la scrittura mantiene
inserito strumenti di correzione automatica o preferisce non avere
suggerimenti che possano essere fuorvianti?
Li tengo inseriti, per pigrizia. Ma non li considero troppo.
Quale font preferisce usare?
Times corpo 14. Anche se a volte faccio
varianti, a seconda di quello che voglio descrivere nella trama.
Inserisco spesso altri font. Per fare un
esempio, se voglio rendere una cosa scritta a mano da qualche
personaggio, uso un Humana…
Oppure se inserisco una didascalia riferita a
qualcosa di riportato a macchina, allora uso un buon Courier.
I font li considero al servizio di quello
che voglio rendere nella mia storia.
Le è mai successo di aver perso qualche parte del suo lavoro per colpa del sistema informatico utilizzato?
In passato sì. Quando ero ancora alle prime
armi: mi si guastò uno dei miei primi portatili Macintosh e persi
qualche file
di cui non avevo fatto copie in dischetto.
Pensa che essere pubblicato solo su ebook sia avvilente o il futuro?
Avvilente no. Però il libro è un’altra cosa.
Per come la vedo io è insostituibile.
Le pagine di carta debbono contenere le
impronte digitali di chi le legge… È un modo per creare un’appartenenza…
Scriverebbe mai un romanzo con ambientazioni e temi informatici?
Non lo posso certo escludere. Ormai i
sistemi informatici fanno così parte della nostra vita quotidiana.
In futuro penso che farò senz’altro qualcosa
del genere. Ho già qualche idea che mi gira per la testa.
La sua scelta: Apple o Microsoft?
Rigorosamente Apple, come penso si sia già capito dalle mie risposte fino ad ora:
fortissimamente Macintosh! Anche se poi uso microsoft word come programma di scrittura.
PARTICOLARI
CAFFE ALIEN CIGARETTES
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