LA POSTAZIONE DI ATTACCO
GLI STRUMENTI
(intervista per "al punto 67")

Terza Pagina
In questa intervista è Gianfranco Nerozzi a raccontarci cosa e quali mezzi informatici utilizza per la stesura dei suoi romanzi. Scrittore italiano di horror, thriller e
 di libri per ragazzi è autore di romanzi e racconti, molti dei quali 
apparsi su riviste
                                e antologie specializzate e dedicate al 
fantastico, al giallo ed al thriller. Tra le raccolte più note e recenti
 che contengono 
                                suoi lavori si segnalano Anime nere, 
edita da Arnoldo Mondadori Editore, e Incubi, edita da Baldini & 
Castoldi.
                                Caratteristiche principali del suo 
scrivere sono una prosa fluida, molto realistica (che in nome 
dell'aderenza alla 
                                verosimiglianza non lesina dettagli 
scabrosi e descrizioni spregiudicate ed estreme), cui si affiancano, per
 contrasto, 
                                similitudini poetiche e immaginifiche, 
con frequenti digressioni di carattere onirico. L'autore predilige 
ambientazioni urbane 
                                contemporanee (la maggior parte delle 
sue storie si svolgono nella natìa Emilia-Romagna), e affianca a trame 
tipiche del romanzo 
                                poliziesco e noir contenuti 
soprannaturali e horror, con sviluppi narrativi che raramente conducono 
al lieto fine.
                                Particolarmente curata la credibilità 
dei suoi personaggi, con attenzione alla loro introspezione psicologica.
 
                                Le componenti più spaventose e 
inquietanti delle sue storie sono frequentemente collegate a patologie 
mentali (Wikipedia).
                                Scrittore italiano di horror, thriller e
 di libri per ragazzi è autore di romanzi e racconti, molti dei quali 
apparsi su riviste
                                e antologie specializzate e dedicate al 
fantastico, al giallo ed al thriller. Tra le raccolte più note e recenti
 che contengono 
                                suoi lavori si segnalano Anime nere, 
edita da Arnoldo Mondadori Editore, e Incubi, edita da Baldini & 
Castoldi.
                                Caratteristiche principali del suo 
scrivere sono una prosa fluida, molto realistica (che in nome 
dell'aderenza alla 
                                verosimiglianza non lesina dettagli 
scabrosi e descrizioni spregiudicate ed estreme), cui si affiancano, per
 contrasto, 
                                similitudini poetiche e immaginifiche, 
con frequenti digressioni di carattere onirico. L'autore predilige 
ambientazioni urbane 
                                contemporanee (la maggior parte delle 
sue storie si svolgono nella natìa Emilia-Romagna), e affianca a trame 
tipiche del romanzo 
                                poliziesco e noir contenuti 
soprannaturali e horror, con sviluppi narrativi che raramente conducono 
al lieto fine.
                                Particolarmente curata la credibilità 
dei suoi personaggi, con attenzione alla loro introspezione psicologica.
 
                                Le componenti più spaventose e 
inquietanti delle sue storie sono frequentemente collegate a patologie 
mentali (Wikipedia).Gianfranco Nerozzi per il suo romanzo, Continuum. Il Soffio del Male, che sistema di videoscrittura ha utilizzato?
Io uso solitamente un portatile Macbook rigorosamente nero con processore Intel Core Duo da 2 Ghz di velocità, che uso anche quando lavoro nello studio, collegato a una postazione fissa con una Apple Keyboard dotata di tastierino numerico e struttura in alluminio anodizzato ultrasottile con tasti a basso profilo, e uno schermo Apple Cinema HD display da 23 pollici.
Uso anche due unità di memoria esterne, entrambe LCD. E un semplice impianto audio da Home Theatre marca Creative.
Tiene tutto sul computer o anche appunti su carta?
Tutto sul computer. Facendo copie Backup di sicurezza dei file di lavoro, che tengo nelle memorie esterne. Faccio anche appunti di carta, soprattutto nella fase iniziale di lavoro. Che spesso non riesco poi (ahimè) a tradurre (avendo una calligrafia impossibile) e che così reinvento al momento di trascriverle. Ma il caos fa parte del mio delirio creativo. Il computer mi aiuta a dare ordine a tutto ciò.
Nel pescare idee dalla propria immaginazione è più facilito dalla digitazione al computer o dalla penna su un quaderno?
 Entrambe le cose alla luce della catarsi di 
cui sopra. La maggior parte del lavoro la porto avanti (e indietro) 
comunque sul Mac.
Entrambe le cose alla luce della catarsi di 
cui sopra. La maggior parte del lavoro la porto avanti (e indietro) 
comunque sul Mac.
                            Durante la scrittura mantiene inserito strumenti di correzione automatica o preferisce non avere suggerimenti che possano essere fuorvianti?
Li tengo inseriti, per pigrizia. Ma non li considero troppo.
Quale font preferisce usare?
 Times corpo 14. Anche se a volte faccio 
varianti, a seconda di quello che voglio descrivere nella trama. 
                            Inserisco spesso altri font. Per fare un 
esempio, se voglio rendere una cosa scritta a mano da qualche 
personaggio, uso un Humana… 
                            Oppure se inserisco una didascalia riferita a
 qualcosa di riportato a macchina, allora uso un buon Courier. 
                            I font li considero al servizio di quello 
che voglio rendere nella mia storia.
Times corpo 14. Anche se a volte faccio 
varianti, a seconda di quello che voglio descrivere nella trama. 
                            Inserisco spesso altri font. Per fare un 
esempio, se voglio rendere una cosa scritta a mano da qualche 
personaggio, uso un Humana… 
                            Oppure se inserisco una didascalia riferita a
 qualcosa di riportato a macchina, allora uso un buon Courier. 
                            I font li considero al servizio di quello 
che voglio rendere nella mia storia. 
                            Le è mai successo di aver perso qualche parte del suo lavoro per colpa del sistema informatico utilizzato?
 
 In passato sì. Quando ero ancora alle prime armi: mi si guastò uno dei miei primi portatili Macintosh e persi qualche file di cui non avevo fatto copie in dischetto.
 Avvilente no. Però il libro è un’altra cosa.
 Per come la vedo io è insostituibile. 
                            Le pagine di carta debbono contenere le 
impronte digitali di chi le legge… È un modo per creare un’appartenenza…
Avvilente no. Però il libro è un’altra cosa.
 Per come la vedo io è insostituibile. 
                            Le pagine di carta debbono contenere le 
impronte digitali di chi le legge… È un modo per creare un’appartenenza…Scriverebbe mai un romanzo con ambientazioni e temi informatici?
 Non lo posso certo escludere. Ormai i 
sistemi informatici fanno così parte della nostra vita quotidiana. 
                            In futuro penso che farò senz’altro qualcosa
 del genere. Ho già qualche idea che mi gira per la testa.
Non lo posso certo escludere. Ormai i 
sistemi informatici fanno così parte della nostra vita quotidiana. 
                            In futuro penso che farò senz’altro qualcosa
 del genere. Ho già qualche idea che mi gira per la testa.La sua scelta: Apple o Microsoft?
Rigorosamente Apple, come penso si sia già capito dalle mie risposte fino ad ora: fortissimamente Macintosh! Anche se poi uso microsoft word come programma di scrittura.
PARTICOLARI
 CAFFE ALIEN CIGARETTES

 
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